Il ministro dell'Interno, Fernando Grande-Marlaska, ha annunciato che la Polizia Nazionale sta preparando il futuro impianto della carta d'identità virtuale, che porterà “una profonda rivoluzione”, tra l'altro, “nel modo in cui ci relazioniamo con la pubblica amministrazione e il settore privato”.
Durante la chiusura delle XIV Giornate CERES, organizzate a Madrid dalla Fabbrica Nazionale di Moneta e Timbro, Grande-Marlaska ha spiegato che il nuovo formato virtuale permetterà al cittadino “accedere ai propri dati memorizzati nel file del documento d'identità e dimostrare la stessa validità dell'utilizzo del documento fisico”.
Il ministro ha chiarito che prima di passare al DNI virtuale è necessaria la modifica del regolamento comunitario che disciplina l'identificazione elettronica e le transazioni elettroniche nel mercato interno, “alla cui elaborazione l'Unione europea sta già lavorando”.
“Le specifiche tecniche comunitarie sono il ponteggio che permetterà di sostenere con sicurezza il tessuto dell'identità digitale, un tessuto invisibile al cittadino, impercettibile per noi, ma che deve godere di una solidità e di un'affidabilità incrollabili”, ha aggiunto.
App per dispositivi mobili
Fino all'arrivo della carta d'identità virtuale, Grande-Marlaska ha anticipato che la Polizia Nazionale sta già lavorando alla creazione di un'applicazione mobile che sarà scaricabile gratuitamente e consentirà al cittadino di accreditare la propria identità digitale e di firmare elettronicamente.
“Questo è il prossimo passo, che spero di potervi presentare molto presto, perché non è necessario attendere lo sviluppo normativo specifico dell'Unione europea”, ha sottolineato il ministro.
“Si tratterà di una rappresentazione virtuale del documento d'identità fisico che consentirà ai cittadini di identificarsi e di dimostrare la propria identità mediante la visualizzazione di un'immagine elettronica del proprio documento d'identità. Questa immagine sarebbe firmata elettronicamente dalla polizia, che fornirebbe un servizio online per l'ottenimento e la verifica”, ha spiegato Grande-Marlaska durante la chiusura delle Giornate di CERES.
Traduzione di Francesca Usai
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